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Valerio Di Stefano - Interferenze - Memorie di un radioappassionato disorganico
Prefazione di Andrea Lawendel - Postfazioni di Ezio Toffano e Franco Probi

Radio Capodistria Testo
TRASMISSIONI INTERNAZIONALI IN LINGUA ITALIANA
http://web.mclink.it/MC4868/index.htm
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Galleria delle QSL di Radio Koper Capodistria
(Jugoslavia )


La storia

 

Nelle prossime pagine un breve percorso per
descrivere oltre mezzo secolo di storia...


1949 - 1960

1960 - 1970

1970 - 1979

1979 - 1991

1991 - 2001

Oggi (2004)

Sala di Regia
del 1950

 

      1949 - 1960

25 maggio 1949, con pochi mezzi e tanta inventiva, un gruppo di giovani riesce a mettere in piedi una stazione radio: Radio Trieste Zona Jugoslava. Come il nome suggerisce, la radio doveva rappresentare la voce degli abitanti (o dei governanti) di questa zona, per contrastare l'opinione che giungeva da pochi chilometri di distanza dalle due stazioni in lingua italiana e slovena di Radio Trieste (allora sotto l'amministrazione del governo militare alleato). Subito la radio venne soprannominata radio "piria" forse per la sua qualità audio scadente visto che agli esordi il trasmettitore era di bassa potenza, si era dotati di un unico magnetofono e non esisteva nemmeno il tavolo di mixaggio. Ben presto le cose cambiarono e nel 1952 l'emittente venne dotata di un trasmettitore più potente. La programmazione dell'epoca era rappresentata per lo più da trasmissioni informative e politiche ma anche culturali, sportive e di prosa redatte in italiano, sloveno e croato. Nella maggior parte dei casi tutto veniva trasmesso in diretta. Con l'annessione di Trieste all'Italia e la zona "B" in amministrazione alla Jugoslavia, Radio Trieste Zona Jugoslava cambia denominazione in Radio Capodistria e entra formalmente a far parte di Radio Lubiana. Cambia anche la destinazione del programma che è rivolto al gruppo nazionale italiano presente in Jugoslavia.

 

      1960 - 1970

In un periodo di espansione, Radio Capodistria aveva bisogno di spazi adeguati. Una delle grandi conquiste di questo decennio fu la costruzione di un nuovo edificio ad hoc (1964), il rinnovo delle apparecchiature tecniche e un ulteriore potenziamento del trasmettitore portato a 20 Kw. Ne conseguì un miglioramento generale del segnale, della qualità dei programmi e dei contenuti. Venne ridotta la frammentazione del programma bilingue in fasce connotate e più lunghe; la programmazione musicale aumentò notevolmente e furono introdotte trasmissioni specializzate e di contatto. Tutto ciò contribuì ad aumentare la popolarità dell'emittente che cominciava ad essere seguita con interesse anche in Italia.Una grossa rivoluzione stava modificando l'abitudine degli italiani: l'introduzione delle radio transistor tascabili a basso prezzo. Fu così che alla fine degli anni '60, la radio era presente dappertutto grazie a questi piccoli apparecchi. Sulle coste dell'adriatico Radio Capodistria cominciava a rappresentare l'alternativa al servizio pubblico al punto che molti personaggi molto popolari in Italia cominciarono a collaborare con l'emittente. Un esempio fra tutti la collaborazione del musicista Herbert Pagani con la sua trasmissione "Fumorama". A proposito di fumo, si fecero avanti nel frattempo pure le multinazionali del tabacco che approffittano delle legislazioni permissive in merito alla pubblicità di sigarette per diventare preziosi inserzionisti contribuendo ulteriormente allo sviluppo dell'emittente.

 

      1970 - 1979

In questo periodo il borsino di Radio Capodistria è in continua ascesa. I sondaggi d'ascolto danno risultati incoraggianti al punto che si decide di potenziare ulteriormente il segnale per servire ancor meglio l'utenza d'oltreconfine. In più (già dal 1968 con il programma italiano "La costiera" in onda dalla televisone di Lubiana) si pensa alla produzione di programmi televisivi in lingua italiana. Dopo un periodo dedicato all'adattamento di alcuni locali per gli studi televisivione e alla sperimentazione tecnica, TeleCapodistria è pronta per le trasmissioni regolari che iniziano l'8 maggio 1971. Per quanto riguarda la radio, vengono rinnovate le apparecchiature passando alla stereofonia e parte la creazione di una rete in modulazione di frequenza. Il 1979 vede la storica divisione su due lunghezze d'onda differenti del programma italiano e di quello sloveno dando una garanzia di continuità. Si potenzia ulteriormente il segnale in onda media portandolo a 300 Kw, si arricchisce il programma incrementando il numero di spazi informativi, di trasmissioni culturali, musicali e di intrattenimento. La fine del decennio vive la sua rivoluzione mediatica con la famosa sentenza della Corte Costituzionale del 1976 che fa cessare il monopolio radiotelevisivo in Italia. Da un ruolo di emittente internazionale seguitissima, Radio Capodistria, sebbene molto lentamente è destinata a un ridimensionamento in termini di ascolto in Italia dovuto al crescere della giungla delle antenne.

 

      1979 - 1991

Radio Capodistria prosegue il suo cammino in mezzo a realtà diverse in continua evoluzione e se, come accennato perde parte della sua popolarità soprattutto nelle fasce d'ascolto più giovani, resta un preciso punto di riferimento tra i nostalgici e le fasce di età più alte che sono meno abili nel destreggiarsi tra i mille canali della modulazione di frequenza restando quindi fedeli all'onda media. Sono gli anni che vedono la popolarità di programmi come "Musica per voi", "La vera Romagna folk", e iniziative come il Club simpatia. In questi anni più che mai Radio Capodistria si colloca come un ponte tra due culture dell'adriatico, quella italiana e quella jugoslava. A Radio Capodistria si produce anche il servizio internazionale in lingua italiana di Radio Jugoslavia trasmesso fino al 1990 in onde corte dalle stazioni di Belgrado. Viene ampliata la rete in modulazione di frequenza con l'istallazione di un impianto in territorio italiano (Monte Cesen, TV). La programmazione è di alta qualità; si susseguono davanti al microfono personaggi molto popolari come Branko, Ruggero Po, Luciano Minghetti e molti altri. Questa lunga parentesi si conclude drammaticamente con la disgregazione della Jugoslavia e la guerra dei 10 giorni che porterà la Slovenia all'indipendenza e Radio Capodistria all'identificazione di una nuova realtà.

 

      1991 - 2001

Anche per Radio Capodistria si impone un maquillage dettato dai cambiamenti storico-politici e culturali del tempo. Viene scelto un nuovo marchio per identificare meglio il programma: "Onda blu". Radio Capodistria è e resta soprattutto la voce della comunità degli italiani in Istria, ma oltre i programmi informativi, culturali e più in generale parlati, c'è spazio anche per tanta musica. Soprattutto nel pomeriggio si sviluppano delle fasce orarie interamente dedicate alla musica e programmi specializzati che offrono un panorama musicale a 360 gradi molto diverso dall'offerta dell'emittenza privata in Italia.

Ciò accontenta un po' tutti e Radio Capodistria si ritaglia così una fetta specifica di ascoltatori più attenti. Una conquista in parte ostacolata da varie vicende che hanno visto prima la riduzione della potenza dei trasmettitori, un periodo di black-out delle onde medie (voluto dai dirigenti della RTV Slovena), sucessivamente l'eliminazione dei ripetitori radio-tv in Veneto. Dal punto di vista formale, la radio è stata inquadrata nel centro regionale della RTV Slovena che comprende anche la televisione e il programma in lingua slovena. Infine, è partito il progetto della TV transfrontaliera che "salva" il segnale di TeleCapodistria a Trieste (solo per il telegiornale), è stato acceso un canale satellitare e uno streaming internet per la radio, le ore di programma sono state portate da 14 a 18 al giorno grazie alla gestione informatizzata del palinsesto.

 

      Oggi (2004)

Un altro grande cambiamento in atto contestualizzerà la figura di Radio Capodistria tra qualche mese e cioè l'entrata della Slovenia nella Comunità Europea fissata per il 1° maggio 2004. La radio si prepare per le sfide del futuro avendo attrezzato dei nuovi studi che gestiscono tutto l'audio con la tecnologia digitale. E' stato abbandonato il marchio "Onda blu" per il programma italiano che ha subito un restyling.



- Utilizzato testo, e materiale grafico del sito internet di Radio Capodistria del 10 febbraio 2004 -

 


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