Durante l'epoca della valvola in elettronica era abbastanza facile comperare
il trasformatore di uscita per alimentare la valvola finale amplificatrice
di bassa frequenza. Ai giorni nostri, invece, questo componente è abbastanza
costoso e non vale la pena spendere un bel mucchio di quattrini per i nostri
esperimenti di ricezione. Allora procuriamoci un trasformatore con uscite variabili del tipo riprodotto in figura 1 reperibile a pochi euro presso un negozio di cineserie. Si tratterà di smontare (armatevi di pazienza) il pacco lamellare e rimontarlo come sarà indicato nell'articolo. Aprite con cautela il contenitore del trasformatore: molto probabilmente la scena che vi si presenterà somiglierà a quella descritta dalla figura 2. Dissaldate i connettori che portano la tensione a 220 V e liberate il trasformatore dal circuito accessorio del raddrizzatore e del commutatore di tensione. ( Figura 3 ). Segnate con un pezzo di nastro adesivo l'inizio dell'avvolgimento per avere, successivamente, un punto di riferimento. Con pazienza e ordine smontate il pacco lamellare: vi accorgerete che i lamierini a forma di E sono alternati a quelli a forma di I. Lo scopo dello smontaggio è quello di rimontare i lamierini I tutti da un lato, sotto quelli a forma di E. La differenza sostanziale tra un trasformatore di alimentazione ed uno di uscita sta nella disposizione dei lamierini. Nella figura 4 vengono mostrati i lamierini smontati e pronti per essere assemblati. A sinistra si scorge l'avvolgimento. La figura 5 fa vedere i lamierini E all'interno del vano dell'avvolgimento: cercate di essere accurati in questa operazione per garantirvi un discreto risultato e non abbiate fretta di fare un pessimo lavoro! A questo punto procuratevi una striscia di carta da forno, che userete come traferro per separare i lamierini E dagli I che prenderanno posto sopra. Dato che il trasformatore ha perso il suo contenitore occorrerà costruire il lamierino serra pacco: a tal proposito dovreste reperire un lamierino a nastro, facilmente lavorabile, e sagomarlo come mostrato in figura 7 assicurando il tutto su una base di robusto alluminio alla quale avrete praticato i necessari fori per un futuro fissaggio. Considerata la fragilità dei fili di uscita, uno per ogni valore di tensione al secondario, conviene sistemarli ognuno con una morsettiera del tipo "mammuth". Il "principio di funzionamento" rimanda a quanto descritto a proposito dell'alimentatore variabile di tensione anodica: in buona sostanza, in un trasformatore i valori della tensione, del numero di spire e delle impedenze sono proporzionali tra avvolgimento primario e secondario. In pratica ad un valore di impedenza del secondario di un trasformatore corrisponderà un proporzionale valore al primario. In tal modo, collegando al secondario un altoparlante da 8 ohm si otterrà automaticamente un valore di impedenza al primario tipico per alimentare una determinata valvola amplificatrice finale. La maggior parte di queste valvole hanno un valore di impedenza di anodo di circa 5 kΩ per cui, in fase di uso del trasformatore, basterà valutare con l'orecchio fine, tipico del BCL, la migliore resa audio. |
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