Per realizzare questo alimentatore si parte dalla considerazione che un
trasformatore è una macchina elettrica proporzionale nel senso che la
tensione e la corrente presenti sull'avvolgimento secondario dipendono dal
numero delle spire degli avvolgimenti. In pratica, se si applica al
secondario di un trasformatore la tensione di esercizio si otterrà sul
primario la tensione alternata di rete. Ad esempio, un trasformatore 220
V/12 V, se riceve sul secondario una tensione alternata di 12 V, restituisce
sul primario una tensione alternata prossima ai 220 V. Con questo
stratagemma si riesce ad avere il trasformatore che comporrà l'alimentatore
anodico delle valvole. Nella fattispecie basterà collegare due trasformatori
220 V/12 V secondo lo schema della figura 1 per ottenere una sostanziosa
tensione che opportunamente raddrizzata e filtrata ci metterà in grado di
realizzare gli apparecchi valvolari più disparati. Il potenziometro P1 permetterà di gestire valori di tensioni da 0 a 230 V Se si possiede un alimentatore di stazione con tensioni variabili si potrebbe omettere la seconda parte del circuito, quella che produce le tensioni di alimentazione dei filamenti delle valvole per i quali occorre una corrente abbastanza cospicua. Non mancherò mai di avvertirvi circa la pericolosità della tensione anodica presente sui circuiti. Evitate di toccare le parti metalliche quando l'apparecchio è alimentato. |
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Circuito elettrico | |
Circuito stampato | |
Layout dei componenti | |
Lista dei componenti | |
C1 = C2 = 68 µF/400 V C3 = 100 nF/400 V R1 = R2 = 10 kΩ/2 W R3 = 47 kΩ/10 W C5 = C6 = 470 µF/25 V C7 = 100 nF D1 = 1N4007 D2 = Diodo zener 6,2 V Q1 = BU508 P1 = 470 kΩ (Potenziometro) IC1 = 7812 IC2 = 7808 Fusibile 1 A Ponti raddrizzatori Trasformatori vari ( Leggi testo ) |