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Valerio Di Stefano - Interferenze - Memorie di un radioappassionato disorganico
Prefazione di Andrea Lawendel - Postfazioni di Ezio Toffano e Franco Probi

Inchiesta nr. 1

Il Commissario Clementoni ha sempre avuto il sacro fuoco della divulgazione. Non si capacita, il solerte funzionario Apir, del fatto che le piazze italiane non brulichino letteralmente di dx-ers impegnati a stendere Windom e dipoli tra le guglie del Duomo, o una bella V invertita dall'obelisco di Piazza del Popolo. Poffare.
Recentemente, ha imbracciato uno pseudonimo risibilmente facile da interpretare per lanciare, dall'ennesima colonna di testo di Pirlorana, una lancinante accusa alla "scarsa preparazione alla propedeutica specifica". Gli "altri", insomma, sono incapaci di divulgare il mistico verbo delle andine tropicali.
C'e' da chiedersi innanzitutto perche' usare uno pseudonimo. Semplice. Intanto il nostro e' rimasto piccato e adombrato per tutti gli insopportabili lazzi urlatigli dalla plebaglia stufa delle sue continue imprecisioni geografiche. Che cosa si doveva fare, dopo che perfino l'ultimo dei finlandesi lo ha sorpreso mentre, su una prestigiosa lista di Internet, cercava di spostare Quito nell'Honduras? Invece di arrabbiarsi avrebbe fatto meglio a riaprire il sussidiario, no? Ma lo pseudonimo fa da paravento anche ad altre magagne.
Dopo aver contribuito in modo sensibile, venti e piu' anni fa alla chiusura di Rivista Onde Corte (avvitatasi sulle beghe scoppiate in merito alla gestione delle pagine La), dopo aver varato e affondato, tra deliri e continue recriminazioni, il samizdat Hot Line (dodici abbonati), dopo essere entrato, riuscito e rientrato come uno spiffero da tutte le possibili finestre della Fritt/Apir/Arimortis, nemmeno piu' a Trieste sopportano un articolo (di rigorose cinque pagine) firmato Clementoni. Cosi' lui si nasconde e lancia le sue solite accuse. "E' colpa vostra, delle VOSTRE divisioni interne, se in Italia non ci sono MIGLIAIA di dx-er come in Svezia o negli Usa". Belinate solenni, propinate con il solito farraginoso stile al limite del caratteriale. Che palle. Pensare, dall'alto di una associazione che non raggiunge piu' di 500 persone, che ci possano essere piu' di dieci dx-er in Italia e' tipico del delirio di onnipotenza di uno che ha visto compaesani come Peròn e il Che Guevara finire, in altri tempi, nei cuori di eserciti di fanatici. Ma quali migliaia di dx-er in Svezia? Ma lo sa Clementoni che verso i 65 di latitudine nord uno accende su 900 e sente Taiwan con un pezzo di spago? E che se poi va a contare il numero di contributor a Distance-r trova sempre le solite venti, dieci sigle? Non lo sa che Numero Uno in America e' letto da una setta segreta di cinque miliziani e che semmai i bollettini dx chiudono per noia? Clementoni: il dx-ing non e' mass media. Parli solo per invidia di Monferini e dei suoi mille Play Dx spediti regolarmente (e con un sacco di notizie dentro) a te a un duecento persone in Italia e nel mondo, mentre i pirloranici si riuniscono in assemblea annuale per salvare la trasmissione in italiano della Voce dell'Iran e sorbirsi dotte disquisizioni sui ponti a microonde (wow, ne avete venduti molti?).
Per giudicare sul successo di pubblico di prodotti e attivita' basta applicare l'infallibile Criterio di Leali: vedere "se fuori ci sono le code". Se non ci sono, il prodotto non funziona, o al massimo e' di nicchia. Seguendo il principio del super Commissario, invece, a Monfalcone dovrebbero esserci sessanta sushi bar, i pendolari prenderebbero l'aliante invece che il treno e alla domenica tutti andrebbero a menarsi sui campi di polo. Lui, imperterrito, non sente ragioni. In nome della propedeutica massimalista e' disposto a tutto.
La sua tiritera preferita consiste nel diffondere notizie su Internet come gli asparagi, a mazzi. Poco importa il contenuto, perche' il nostro ipercritico delle propedeutiche altrui ha sempre fatto divulgazione con illeggibili bandscan monofrequenza (fatti al cinquanta percento di stazioni spente) o prendendo tre o quattro amici del Carso e pubblicando, su ogni supporto possibile, gli stessi elenchi di stazioni che arrivano sempre, mescolate a sporadiche segnalazioni di stazioni che non arrivano mai. Senza commenti, senza censure, al massimo con le sue spiegazioni incomprensibili e l'ineluttabile indicazione dell'altitudine sul livello del mare (ancora non ha capito che dalle nostre parti conta soprattutto la "distanza", dal mare). Bella propedeutica davvero. Sara' servita a molto, immagino.
L'ultima perla in ordine di apparizione e' quella di Dx Net, una rete informativa fantasma (sono in tre) imbucata in Internet all'insegna della deprecabile tradizione anglofoba di casa nostra, dove evidentemente l'inglese non vuole impararlo nessuno (ovvio, dopo l'affronto delle Falkland). In mezzo ai soliti ascolti di un tal signore protetto qui dall'anonimato (uno che nei 49 metri ascolta Radio Bata e puntualmente segnala una boliviana chiusa tre anni fa dopo aver trasmesso due giorni), spunta un tip che un esperto mondiale come Clementoni avrebbe pur dovuto riconoscere. Su 1670, nuova frequenza della X band americana, e' stata ascoltata una stazione della Georgia, stato rarissimo che da noi non si sente mai. Ascolto possibile? Certo, in buone condizioni. Ma un rapido controllo sui valori solari relativi al momento della segnalazione dice che le condizioni non erano buone affatto. Un confronto con gli altri tip riportati dallo stesso "dx-er" nella stessa mezz'ora rivela che insieme alla Georgia si sentono il Peru, il Guatemala, il Venezuela in onde medie. Tutte localita' che nove volte su dieci arrivano escludendo automaticamente le altre. Mancava l'Indonesia ed eravamo al completo. La Georgia su 1670? Allora dovrebbe arrivare come un treno la limitrofa Florida, su 1700 kHz. No? Peccato, il nostro segnalatore si sara' addormentato in quel mentre. Almeno possiamo certo contare su una nutrita batteria di dettagli, che possano facilitare il compito delle future generazioni? No, dalla Georgia giungono solo "commenti e musica", e questo da una stazione che trasmette cronache sportive round the clock e si identifica The Sports Animal (un dettaglio simpatico, degno di menzione, no?) E invece niente. Tetragono come sempre il Clementoni archivia la ricezione della Georgia senza un fremito del burocratico ciglio, senza avvertire gli ascoltatori di Voce dell'Iran che si tratta di un tip importante, un first for Italy da segnare nel diario, da riprovare cosi' e cosi', in condizioni x e y, con una antenna fatta in un certo modo, sfidando le interferenze dei pirlati olandesi e di qualche decina di costiere europee, sempre pronte a "commentare" su 1670. Per l'ennesima volta a Clementoni e' sfuggito il vero delitto. Da The Sports Animal e' scappato lo sport.

Gioann Cassanmagnago