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Valerio Di Stefano - Interferenze - Memorie di un radioappassionato disorganico
Prefazione di Andrea Lawendel - Postfazioni di Ezio Toffano e Franco Probi

Radio Romania International
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    La storia di Radio Romania Internazionale

LA STORIA DI RADIO ROMANIA INTERNAZIONALE

Gli inizi

Le prime emissioni di radio sperimentali trasmesse dalla Romania per l’estero sono stati programmi musicali. Era nel 1927, un anno prima della creazione della Società Nazionale di Radio. In un edificio del 19esimo secolo, oggi sede del Museo della Letteratura Romena, a Bucarest, c’era la sede negli anni ’20 l’Istituto Elettrotecnico Universitario. Lo storico Eugen Denize, ricercatore di eccezione dell’evoluzione della radiofonia romena, sostiene che nei laboratori di quell’istituto fu costruito nel 1927, un’emittente romena, dalla potenza di 200 W che funzionava sulla lunghezza d’onda di 280 metri. Era già la terza emittente sperimentale romena, ma nel suo caso l’annuncio iniziale dei programmi veniva fatto in quattro lingue: romeno, francese, tedesco e italiano. Avendo la capacità di trasmettere a circa 1000 km, poteva essere recepita anche all’estero, nell’Europa e nel Medio Oriente. “Tramite questa emittente si sono fatti sentire per la prima volta al microfono gli artisti dell’Opera Romena, sono stati trasmessi i concerti dall’Auditorium Romeno e sono state trasmesse, nell’inverno dello stesso anno, le sinfonie di Beethoven”- scriveva Denize.

Potremmo dire che nel 1927 venne scritto l’atto di nascita delle emissioni sperimentali per l’estero trasmesse dalla Romania. Sebbene non fosse una emittente ufficiale, quella dell’Istituto Elettrotecnico contemplava, effettivamente, anche l’ascoltatore di altri paesi e – cosa indispensabile – aveva la capacità tecnica di raggiungerlo. Ovviamente, la comunicazione via radio non ebbe frontiere sin dall’inizio, oltre a quelli di ordine tecnico, dalla potenza di copertura herziana. Ma tutto ciò fu messo tra parentesi allorquando i regimi dittatoriali – bruno e rosso – hanno scoperto sia le interferenze, che la propaganda menzognera oppure ostile. In poche parole la cortina herzxiana e la menzogna herziana !

Torniamo al Regno della Romania interbellica. La prima emissione ufficiale in lingua romena fu trasmessa il 1 novembre 1928, con un trasmettitore da 400 watts, sulla lunghezza d’onda di 401,6 metri. L’edificio della Società di Diffusione Radiotelefonica (come si chiamava all’inizio) si trovava allo stesso indirizzo dal quale comunichiaamo anche ora con voi – via General Berthelot no.60-64, nel centro di Bucarest. Erano passati due decenni dall’installazione della prima emittente di radiotelegrafia in Romania, nel porto di Costanza (nel sud-est). Nel 1932 le emissioni potevano essere sentite fino in Nuova Zelanda. Due anni prima, il Consolato romeno di Palestina inoltrava alle autorità romene la domanda di un gran numero di cittadini di quel paese, a che l’emittente nazionale di Bucarest trasmetta informazioni anche in francese, per far capire il messaggio.

Le prime emissioni propriamente-dette in lingue straniere della Società Romena di Radio furono però realizzate all’inizio degli anni ’30 del XX secolo, per l’informazione del corpo diplomatico della capitale romena. Lo storico Eugen Denize afferma nel suo primo volume dedicato alla storia della Società Romena di Radiodiffusione:”I primi programmi del genere sono realizzati a partire dal 1932 e si tratta di notiziari in francese e inglese trasmessi prima di chiudere l’emissione, un quarto prima della mezzanotte”. Praticamente, prima di concludere i programmi giornalieri in romeno, erano messe in onda le cosi-dette “miniature di emissioni parlate”, che facevano riferimento allo specifico romeno-come si esprimeva un documento dei nostri archivi. Erano brevi informazioni in francese e tedesco (citiamo da un documento dell’epoca) “della ricchezza, economia, cultura e creazioni della Romania”. Seguirono notiziari in italiano e tedesco, trasmessi alla stessa ora, in alternanza con quelli in inglese e francese. D’altronde l’ascoltatore straniero avrebbe dovuto diventare negli anni immediatamente successivi argomento di studio molto attento da parte delle autorità, con la creazione della Società Nazionale di Radio. La Romania, come gli altri paesi, aveva scoperto uno straordinario strumento per presentarsi nel mondo. Seguirono serate speciali dedicate ad altri paesi, i programmi di scambi, e già dal 1930 furono trasmesse periodicamente pagine dai classici della letteratura romena nelle lingue francese, italiano e tedesco, apposittamente tradotte.

I dati non sono però molto precisi mentre i ricordi e persino le fonti scritte offrono un quadro lievemente confuso, ma tanto piu affascinante. Il quadro di un periodo ancora idillico della storia d’Europa e del mondo che, pur se avevano vissuto un guerra mondiale e avevano cominciato a essere in contatto con l’URSS di Stalin e la Germania di Hitler, non avevano conosciuto i grandi orrori del secolo scorso – il nazismo e il comunismo. Sulla Rivista “Radiofonia” di prima della seconda guerra mondiale, i colleghi degli Archivi della SRR hanno letto che a partire da marzo 1933, dalle ore 23:00 (ora romena), ore 21:00 GMT, approfittando del fatto che le sue emissioni erano effettivamente captate in tutto il bacino del Mediterraneo, in Germania, e persino in Australia, la Società Romena di Radiodiffusione cominciò a trasmettere due volte la settimana un’emissione dal nome “Per informare all’estero”. Martedì l’emissione veniva trasmessa in francese e venerdì, quindi giovedì, in tedesco. Al solito c’erano conferenze sulla vita artistica, l’offerta turistica e, a volte, sulle possibilità economiche della Romania. La prima conferenza in francese, trasmessa il 21 marzo 1933, era del prof.Alexandru Busuioceanu e aveva il titolo “La vita artistica in Romania”. La conferenza in tedesco del 24 marzo 1933 apparteneva a Paul Zarifopol e si riferiva alla “Vita letteraria in Romania”. Seguirono piccole pause e vacanze, conferenze sul grande poeta romeno Mihai Eminescu, sul romanzo “La sommossa” di Liviu Rebreanu, sui monumenti bizantini della Romania, il paesaggio romeno, la poesia popolare, le stazioni balneari, la città di Bucarest, le colline e le pianure romene, ecc.

In agosto 1933, una lettera di John Hardie della Scozia confermava tra l’altro che veniva ben captata la trasmissione, che cominciava, pare, con l’annuncio “Radio Bucarest sperimentale”, su sfondo musicale. Altre fonti piazzano diversamente il primo messaggio scritto ricevuto da noi: sembra che la prima lettera arrivata in radio dall’estero fosse dall’Egitto. Dall’Italia ha scritto per la prima volta un signore di nome Oscar Laurenti, nel 1934: era di Napoli e scrisse in francese. Esprimeva il suo entusiasmo per il modo di interpretazione dell’opera “Lucia di Lamermoor” e chiedeva dettagli in merito alla stazione emittente. Come risulta da “Radio Adevarul” no.349, del 1935 si trasmette la sera, alle 23:45 (ora romena) un “Giornale per l’estero”, in francese e tedesco. Abbiamo persino la testimonianza telefonica estremamente commovente di un ascoltatore italiano: il professore Luigi Meneguzzi di Padova:”Io ascolto questi programmi dal 1938. Erano notiziari in francese, trasmessi la sera, prima della chiusura del programma.”

Una data-punto di riferimento per la radiofonia romena per l’estero è il 12 febbraio 1939, quando fu lanciata una emissione complessa sulla Romania per l’America, di cui si affermava sulla rivista “Radio Universal”, che è stata “creata quale mezzo di propaganda per la partecipazione della Romania all’Esposizione Universale di New York”. Nel programma si potevano ascoltare tra l’altro:”Il poema romeno” di George Enescu, un brano folcloristico dalla voce della grande cantante Maria Tanase, l’orchestra diretta dal noto Grigoras Dinicu, che eseguiva un girotondo, brani folcloristici romeni dalla voce di Valentina Cretoiu Cassian e di George Folescu. Nell’edizione del 19 febbraio 1939 della rivista “Radio-Adevarul”, l’emissione fu ritenuta un “evento epocale”. Il programma includeva interviste e musica e fu ritrasmesso dalle emittenti americane. Non abbiamo la registrazione, ma nella Fonoteca della radio c’è la registrazione del motivo interpretato da Maria Tanase. La prima conferma del fatto che negli USA era captato un programma realizzato in inglese da Radio Bucarest risale dunque a febbraio 1939 ed è considerata la data di nascita delle produzioni radiofoniche romene a destinazione transoceanica.

Partenariato per gli interessi dello stato romeno

I programmi in lingue straniere sono stati introdotti in seguito ad un’iniziativa governativa. Sebbene la Società Romena di Radiodiffusione fosse mista, il 60 % a capitale di stato e il 40 % privato, nel Consiglio di amministrazione, nel Comitato Direttivo, le decisioni importanti venivano prese a seconda degli interessi dello stato romeno. L’introduzione di questi programmi fu fatta appunto per presentare all’estero le realtà romene, la cultura romena, gli eventi del Regno di Romania. Si trattò di un’iniziativa governativa avente quale scopo di far meglio conoscere il paese all’estero. Lo storico Eugen Denize sottolineava la destinazione dei programmi in varie lingue a Bucarest: “In linea di massima, i programmi in lingue straniere hanno occupato un posto abbastanza importante nel palinsesto della Società Romena di Radiodiffusione nel periodo interbellico, fino all’inizio della guerra avvendo un carattere diverso, di informazione all’estero sulle realtà romene. Nel momento di inizio della guerra i programmi hanno avuto un carattere molto piu propagandistico, e dopo l’ingresso della Romania nella guerra, i programmi sostenevano l’azione militare romena sul fronte orientale”.

I risultati del lavoro giornalistico

Il contenuto dei programmi per l’estero hanno avuto come modello le emittenti straniere, in special modo quelle francesi e inglesi. Eugen Denize precisa che, sin dall’inizio, i programmi per l’estero contenevano rubriche proprie, non delle semplici traduzioni dei programmi per l’interno. Erano una specie di sintesi degli eventi romeni, delle notizie politiche, economiche, sportive. Erano presentate le relazioni della Romania con altri paesi, ma anche vari eventi culturali. “Questi programmi erano abbastanza difficilmente captati all’estero – afferma E.Denize. I programmi in francese, inglese, tedesco e italiano fino alla guerra erano su onde medie, con scarso impatto all’estero. Più tardi, quando cominciarono le trasmissioni su onde corte, si riuscì a emettere più lontano. Ma dalle statistiche fatte dalla Società, negli anni ‘38-’40, moltissimi punti dell’Europa non erano coperti. Si trasmetteva dalla zona nord della capitale Bucarest, da Baneasa, su onde di 34,2 metri, ma la potenza del trasmettitore non riusciva a coprire integralmente lo spazio europeo. Questi programmi erano però ben captati nella zona dei Balcani e del Medio Oriente, a causa del rilievo e della propagazione delle onde”.

Radio durante “la guerra calda”

Il regime comunista insediato con la forza segnerà in modo doloroso anche la storia della Società Romena di Radiodiffusione. Sotto l’insegna della “guerra fredda” condotta ad est della “Cortina di Ferro”, l’idea di propaganda diventa determinante, cosi che i programmi per l’estero sono usati come strumenti prettamente per la disinformazione. Nonostante ciò, dai programmi non mancavano gli argomenti culturali, sportivi, di musica romena. Nel 1946, il 21 dicembre, fu creata una nuova emittente romena per l’estero – “Romania Libera”. Il Consiglio di Amministrazione precisava all’epoca, nella Relazione su questo tipo di programmi radiofonici:”con le trasmissioni per l’estero furono fatti palesi a tutto il mondo gli impegni del popolo romeno per la democratizzazione del paese”. Cioè comunistizzazione ! Come una conclusione di tappa, nel 1948 erano trasmessi da Bucarest programmi in francese, inglese, russo, serbo e tedesco.

Torniamo mezzo secolo fa

Quale è stata l’evoluzione dei programmi radiofonici romeni per l’estero, in diverse lingue ? La memoria dei colleghi con decine di anni di esperienza, la memoria scritta degli Archivi della Radio, ma anche la memoria magnetica della Fonoteca d’Oro di Radio Romania, ci sono state indispensabili per rifare quanto meglio la storia dei programmi per l’estero realizzati a Bucarest. Il primo programma in romeno per l’estero risale a 10 luglio 1950 e veniva trasmesso su onde corte, parallelamente alla radio “Romania libera” che trasmetteva sempre su onde corte. Ambedue avevano programmi di 30 minuti. Negli anni successivi venne creata “L’emissione romena per gli SUA”. Era una diversificazione geografica, muovendo dalla realtà dell’esistenza della più numerosa emigrazione romena, quella degli Stati Uniti. Il 15 dicembre 1955, questo programma veniva trasmesso parallelamente a “Glasul Patriei” (La Voce della patria), nome dato da quell’anno al programma in romeno creato nel 1950. Non dobbiamo dimenticare che il 1955 era l’anno in cui la Romania era entrata a far parte dell’ONU. La direzione della sezione romena fu affidata a un giornalista con molta esperienza, Leon Sarateanu. L’importanza accordata all’emissione “Glasul Patriei” era dimostrata anche dal fatto che i notiziari erano letti da due “voci d’oro” della Radio romena: Mihai Zirra e Marcela Rusu. La Sezione Romena ha avuto tra le sue file – dicono testimoni dell’epoca – il fior fiore dei giornalisti dell’epoca, nel tentativo del regime di “umanizzare” la propaganda. Si trattava di una politica chiaramente concertata verso l’esilio romeno ostile al regime comunista, ma che le autorità speravano di avvicinarlo, almeno in parte, alla nuova Romania. Venne creato un Comitato romeno per il rimpatrio, con sede a Berlino Est, avendo come presidente il generale Cretulescu, dell’ex Esercito romeno. C’era anche un giornale ,”Glasul Patriei”, che veniva diffuso ampiamente all’estero e la cui redazione si trovava a Bucarest. Il 12 aprile 1958 “L’emissione romena per gli SUA” si unisce a “Glasul Patriei”, che aveva programmi diversificati geograficamente, per l’Europa Occidentale e per gli USA.

La storia della Sezione Francese dopo la ultiuma guerra mondiale è cominciaata con la signora Andree Fleury, che alcuni dei nostri ascoltatori hanno avuto modo di sentire e che è vissuta fino a 100 anni e cinque mesi. Alcuni dei redattori della Sezione Francese di Radio Bucarest hanno continuato la carriera radiofonica a grandi emittenti del mondo, tra cui Radio France, RFI e Radio Europa Libera. Elena Murgu e Alain Paruit sono solo due esempi.

Alla Sezione Inglese i programmi postbellici sono cominciati con i coniugi Edith e Max Eisinger, con studi in Gran Bretagna e appassionati della radio, seguiti a poco tempo da Catinca ralea, grande giornalista ed esponente del mondo culturale. Dopo un certo periodo fu assunto Alexandru Fole – grande voce della nosrtra radio. All’inizio degli anni ’60 fu capo della sezione inglese Eugen Preda, il primo direttore generale della Società Romena di radiodiffusione dopo il crollo del comunismo, nel 1989. Vanno ricordate le interviste eccezionali realizzate da Catinca Ralea, tra altri con scrittori quali Saul Bellow, William Saroyan, Alvin Toffler, Iris Murdoch, con musicisti quali Yehudi Menuhin e Arthur Rubinstein, con lo scultore Henry Moore, con uomini politici quali Margaret Thatcher ed Edward Kennedy.

Negli anni ’50 presso Radio Bucarest ci furono programmi in russo per l’esercito sovietico e gli esperti sovietici. Con il loro ritiro, nella seconda metà degli anni ’50, questi programmi furono chiusi. Nel contempo cominciò lo scambio di programmi con Radio Mosca, analogo a quelli che la radio sovietica faceva con le radio della maggior parte degli stati del blocco comunista. Erano programmi realizzati e registrati a Bucarest, trasmessi a Mosca di diffusi da li, due volte al settimana. Nel 1975 nell’ambito della Redazione delle Emissioni per l’Estero fu creata la Sezione Russa, la cui prima trasmissione su onde corte fu fatta il 15 dicembre dello stesso anno. La Romania diventava cosi il primo paese del Trattato di Varsavia con un programma in russo che arrivava direttamente all’ascoltatore sovietico, senza essere “filtrato” a Mosca. Allora la Romania si era allontanata dall’URSS, soprattutto nella politica estera e quella economica, di modo che i sovietici hanno tentato invano a convincere Bucarest a rinunciare all’idea di simili programmi.

La Sezione Tedesca ha beneficiato lungo il tempo della collaborazione di nomi illustri: i poeti di espressione tedesca Alfred Margul Sperber e Franz Johannes Bulhardt, l’attrice Margot Goettling, laureatasi a Vienna, presentatori e conduttori eccezionali: Ingrid Kloos, Heidemarie Papp, Otto Schneider, Erwin Sacher o Ilse Borcea, giornalisti di talento quali Rihard Lang e Juergen Salzer.

La Sezione Greca fu creata nel 1950 ed i redattori erano in maggioranza profughi politici. I primi furono Elena Papadopoulos, Panas Panaitopoulos, Egon Steidler Petraru e Filareti Folea.

L’emissione in idisch fu creata nel 1950 nell’ambito della Redazione minoranze. Appena nel 1951 passò alla Redazione delle Emissioni per l’Estero (REPS). Cessò la sua esistenza nel 1955, secondo alcune fonti. Lo storico Eugen Denize afferma pero che essa continua a funzionare e nel 1957 c’era fra le 11 lingue in cui si trasmetteva: russo, inglese, francese. italiano, spagnolo, tedesco, turco, iraniano, idisch, greco, serbo.

Nel 1952, Radio Bucarest ha ricominciato a trasmettere in italiano, attraverso la voce dei simpatici italiani Ugo Merola e Walter Bencivenga, cui si aggiunse nel 1952 con slancio giovanile e talento, Florin Velcu. “I programmi cominciati nel 1952 – ricorda Florin Velcu – includevano tre emissioni di un’ora al giorno”.

Il 1955 è la data di nascita dei programmi in portoghese. I primi realizzatori furono due cittadini portoghesi, in collaborazione con la studentessa Angela Mocanu. In breve tempo entrarono in redazione i coniugi Josè e Tereza Ramos, che subito dopo la Rivoluzione dei Garofani Rossi, del 1974, si rimpatriarono.

Gli inizi del Servizio Spagnolo risalgono al 15 marzo 1955, ore 20:00. All’origine delle trasmissioni in spagnolo fu, praticamente, Hortensia Roman, che si era rifugiata per motivi politici a Bucarest dopo la Guerra civile di Spagna.

La Sezione Serba ha iniziato i suoi programmi nel 1956 con il sacerdote Ghena Petrov. L’emissione, che aveva come meta di combattere ciò che all’epoca era definito il regime deviazionista di Tito si trasformò, negli anni ’60, in seguito al cambiamento di atteggiamento di Bucarest, in un “ponte dell’amicizia romeno-iugoslava”.

Il 15 luglio del 1957 fu creata la Sezione Turca, tra i membri fondatori annoverandosi Melike Roman. I programmi in turco cessarono il 27 marzo 2004, contemporaneamente a quelli in bulgaro, greco, magiaro e portoghese.

Il 17 settembre 1957 risuonò per la prima volta l’annuncio “Qui Bucarest” in persiano, con l’aiuto diretto della famiglia di profughi Saidi Masud. Nella primavera del 1000 i rispettivi programmi cessarono per un motivo oggettivo – la totale mancanza di parlanti della rispettiva lingua, in grado di sostituire i giornalisti che per decenni furono accanto agli ascoltatori iraniani.

La Sezione Araba ha cominciato a trasmettere il 5 aprile 1961 ed ha avuto l’epoca di vera gloria negli anni ‘60-’70, quando la Romania aveva una politica di cooperazione sia con gli stati arabi che con Israele, recando il suo contributo al processo di pace nel Medio Oriente. Oggi, metà dei realizzatori e dei redattori sono arabi, l’altra metà essendo romeni che hanno studiato all’Università di Bucarest. Tra i membri fondatori della Sezione ci furono Nader Karajoli e sua consorte Suleima Samman.

Un depliants di presentazione pubblicato dalla Radiotelevisione Romena nel 1982 presenta la seguente situazione statistica relativa ai programmi in lingue straniere della Radio pubblica: al livello di quell’anno fu registrato rispetto al 1961, un aumento del numero di ore di emissione all’anno da 8570 a 10807, nel calcolo essendo inclusi i programmi in arabo (2 h/giorno), inglese (6h15’/giorno), francese (2h45’/giorno), tedesco (1h45/giorno), greco (1h/giorno), persano (1h/giorno), italiano (2h/giorno), portoghese (1h/giorno), russo (1h15’/giorno), romeno (3h/giorno), serbo (1h/giorno), spagnolo (4h30’/giorno), turco (1h) e l’emissione “Turismo e musica”, un programma poliglota con informazioni turistiche in inglese, francese e tedesco (30”/giorno).

Una radio libera e amica

Dopo la Rivoluzione anticomunista romena del dicembre 1989, Radio Bucarest è diventata Radio Romania Internazionale; le emissioni avevano un ruolo del tutto diverso, le redazioni furono ringiovanite intensamente, puntando verso l’avvenire, verso il reinserimento della Romania nel mondo democratico e il rifacimento dei ponti tra la madre patria e i romeni sparsi nel mondo; ponti brutalmente rotti e fomentati con sfiducia e sospetti dal regime totalitario. Nel decennio 10 del XX secolo si svilupparono gradualmente, sotto la sigla “Radio Romania Internazionale”, tre canali radiofonici, differenziati secondo il pubblico ascoltatore: “In diretta Romania” destinato ai romeni d’oltre confine, il canale “Open Romania” con programmi in arabo, cinese (emissione creata nel 1999), inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo (la redazione persana cessò l’attività per mancanza di personale) e il canale “Ponti herziani”, le cui emissioni si rivolsero specialmente ai paesi vicini, nelle lingue: bulgara, magiara, ucraina (emissioni create dopo il 1990 dal desiderio di una migliore comunicazione con i vicini) accanto alle produzioni in greco, turco, russo e serbo. Un’altra novità fu l’apparizione delle emissioni nel dialetto aromeno, nel 1991.

Nuove lingue di emissione, nuovi ponti verso gli amici

Concentriamoci l’attenzione sui “nuovi arrivati”: il 23 marzo 1991 RRI cominciava a trasmettere i programmi nel dialetto aromeno, per le comunità dei nostri fratelli aromeni dei Balcani e non solo. Si riprendeva in una forma nuova un profondo legame spirituale interrotto dalle avversità di più vecchia o più nuova data.

Le emissioni in magiaro debuttarono il 14 agosto 1993 sullo sfondo di un acuto bisogno per la Romania e l’Ungheria di superare i problemi soprattutto storici, per costruire insieme l’avvenire europeo ed euro-atlantico dei due stati ex comunisti vicini. L’ultima emissione in magiaro è stata trasmessa da Radio Romania Internazionale il 27 marzo 2004, quando tra i due paesi non c’erano più ostacoli ed erano sorte molte altre vie di comunicazione diretta.

Emissioni in ucraino sono state trasmesse da Bucarest anche durante l’ultima guerra mondiale, ma la loro nuova storia risale a 25 settembre 1994. Sono 10 anni da quando trasmettiamo nella lingua dei nostri vicini con cui abbiamo avuto e abbiamo da discutere ancora per molto tempo argomenti molto interessanti.

Le emissioni in bulgaro hanno debuttato il 1 dicembre 1995, sullo sfondo degli sviluppi democratici tra Romania e Bulgaria dopo il crollo del comunismo e furono volte a contribuire all’avvicinamento tra i due paesi, al rafforzamento dei rapporti tra romeni e bulgari, alla migliore conoscenza reciproca. L’ultima emissione per la Bulgaria da RRI è stata trasmessa sempre il 27 marzo 2004.

Il 1 ottobre 1999 RRI cominciò a realizzare emissioni in cinese. Il gruppo redazionale ha beneficiato di collaboratori cinesi stabilitisi in Romania e un grande contributo alla formazione professionale ebbero gli esperti di lingua cinese – Yang Shunxi, ex professore di romeno all’Università di Beijing, ma anche i colleghi di Radio China International, sezione romena, Li Jiayu e Shen Qinchen.

Dal presente verso il futuro

Il 2004 ha significato per RRI un rilancio e un riposizionamento sul mercato radiofonico internazionale. RRI si è riorganizzato in due emittenti radio per l’estero, RRI 1, che trasmette nonstop programmi in romeno, ma anche programmi nel dialetto aromeno, e RRI 2, che trasmette programmi in 10 lingue: arabo, cinese, inglese, francese, tedesco, italiano, serbo, spagnolo, russo e ucraino.

Stando alla decisione del Consiglio di Amministrazione della SRR, a fine marzo 2004 hanno cessato le trasmissioni RRI in bulgaro, greco, magiaro, portoghese e turco ed è stato creato un Gruppo Multimedia destinato alle produzioni per Internet e le coproduzioni radiofoniche internazionali, in partenariato. Parallelamente, le due emittenti internazionali romene hanno cominciato a diversificare la maniera di trasmettere le informazioni. Fino all’inizio del 2004 sono stati adoperati i trasmettitori terrestri tradizionali in onde corte, l’Internet (formula Real Audio, Direct Streming) e - per l’Europa e il bacino del Mediterraneo – il satellite Hotbird 5. A tutto ciò si sono aggiunte dal 1 gennaio 2004 le rediffusioni di alcuni programmi in inglese, francese, tedesco, russo e romeno atttraverso la rete internazionale World radio Network (WRN), compreso in onde medie e ultracorte delle zone di destinazione, e negli Stati Uniti anche tramite la telefonia mobile (il programma in inglese). Nel contempo sviluppiamo il sistema di emissioni duplex, nonchè anche la comunicazione con voi, gli ascoltatori RRI 1 e RRI 2, tramite il nostro sito Internet. Dall’estate del 2004 i nostri programmi in romeno sono giunti negli USA e Canada anche via satellite Telstar 5.

RRI 1 – “In diretta Romania”

L’emittente RRI 1 propone giornalmente, da marzo 2001, sotto la parola d’ordine “In diretta Romania”, una sintesi dei programmi realizzati dai principali dipartimenti giornalistici della Società Romena di Radiodiffusione. La sintesi è trasmessa 24 ore su 24 via satellite, su Internet (Real Audio), nonxchè su onde corte (verso l’Europa Centrale e Occidentale, rispettivamente Israele), per 5 ore al giorno.

RRI 1 trasmette ogni giorno, 24 ore su 24, programmi in romeno, ma anche 3 programmi di 30 minuti nel dialetto aromeno, per un totale di circa 9300 ore l’anno.

RRI 2 – “Ponti radiofonici”

RRI 2 realizza e trasmette programmi in 10 lingue: arabo, cinese, inglese, francese, tedesco, italiano, serbo, spagnolo, russo e ucraino, per un totale di 25,5 ore al giorno. In altre parole, altre più di 9300 ore all’anno.

Insieme, 775 giorni....all’anno

Siamo insieme a voi per via delle onde corte, medie e ultracorte, ma anche via satellite, su Internet e altri mezzi di ricezione tramite circa 51 ore di programmi radiofonici realizzati ogni giorno, per un totale di oltre 18600 ore di produzione radio in 12 mesi. Cioè, 775 giorni.... all’anno.

La storia di un’amicizia senza età e senza confini

Tutta questa storia dei programmi romeni per l’estero non sarebbe esistita però senza che il nostro lavoro giornalistico arrivi nelle vostre case e, soprattutto, senza che sia di vostro gradimento. Un segno sull’indice di gradimento dei nostri programmi è anche il fatto che avete partecipato sempre, in gran numero, ai nostri concorsi di cultura generale, organizzati durante gli ultimi 10-12 anni. Sia che si è trattato del Maramures, Bucovina, Delta del Danubio, zona dell’Arges, Arad, Nasaud, Gorj; sia che si è trattato dell’eclissi totale di Sole del 1999 di Valcea, le vostre risposte alle domande dei nostri concorsi ci hanno dimostrato che vi interessano realmente le informazioni sui luoghi, la storia e la popolazione romena. Coloro che hanno vinto soggiorni in Romania – amici di numerosi paesi, come Italia, Germania, Stati Uniti, Russia, Brasile, Irlanda, Ucraina, Belgio, ecc. - sono giunti come amici e ascoltatori di RRI e, senza eccezione, sono partiti come amici della Romania ! E la storia di questa salda amicizia, continua !

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