L’oscillatore locale, in un apparato che sfrutta per il ricevitore il fenomeno della conversione diretta, è di vitale importanza per quanto concerne la stabilità e la deriva della frequenza. Trattandosi di un oscillatore che deve operare su una frequenza relativamente alta, i problemi della stabilità e della deriva sono molto più difficili da risolvere. La questione si potrebbe superare ricorrendo alla duplicazione della frequenza la cui tecnica consente di moltiplicare un segnale emesso su un valore basso e stabile. Il sistema è degno di considerazione se non fosse per l’inconveniente, molto serio, del " passaggio " negli stadi amplificatori a valle dell’oscillatore, anche del segnale di base il quale crea una situazione insostenibile per quanto concerne rumori e oscillazioni parassite. Il trimmer P2 serve a limitare il valore della frequenza massima prodotta dal VFO, una volta regolato, potrebbe essere sostituito da una resistenza dal valore fisso. La bobina L viene costruita avvolgendo su un supporto plastico cilindrico di 6 mm di diametro, munito di nucleo e schermo, 17 spire di filo di rame smaltato da 0,25 mm di diametro. La taratura viene effettuata sintonizzando il segnale emesso con un ricevitore a copertura continua ed osservando, regolando P1, i valori massimo e minimo delle frequenze emesse dal VFO. L'uso di un frequenzimetro favorirebbe di gran lunga questa operazione. | |
Circuito | |
Circuito stampato | |
Layout dei componenti | |
Lista dei componenti | |
R1= 47k R2= 1M R3= 100 R4= 1k R5= 1M R6= 1k R7= 100 P1= 10k P2= 470k C1= 10 μF C2= 10 nF C3= 68 pF C4= 68 pF C5= 33 pF C6= 68 pF C7= 100 nF C8= 47 μF C9= 100 nF C10= 100 nF C11= 100 nF Q1= BF245 Fet Q2= BF245 Fet DV= BB112 Diodo varicap IC1= 78L08 Regolatore di tensione |