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Valerio Di Stefano - Interferenze - Memorie di un radioappassionato disorganico
Prefazione di Andrea Lawendel - Postfazioni di Ezio Toffano e Franco Probi

INDUTTANZIMETRO

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Induttanzimetro

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LAYOUT
Layout componenti
Per gli esperimenti elettronici in alta frequenza è spesso richiesta la costruzione di bobine, con il nucleo o senza, che abbiano un certo valore. In tanti anni di pratica di autocostruzione si impara, con l’esperienza, come raggiungere i valori prefissati. Molte volte uno strumento apposito, l’induttanzimetro, farebbe risparmiare molto tempo.
Ho quindi pensato di costruirne uno molto semplice ed economico. Premetto che esso non può competere con gli strumenti analoghi digitali ed accurati. Il nostro induttanzimetro prevede anche una certa dimestichezza con la matematica visto che per calcolare il valore dell’induttanza in prova occorre applicare una formula, quella della frequenza di risonanza, che si applica ai circuiti L-C. Ma a questa lacuna ho cercato di provvedere approntando un semplicissimo programmino in Visual Basic, che restituisce istantaneamente il valore dell’induttanza, scaricabile cliccando qui.
Lo schema dell’induttanzimetro è uguale a quello del Grid Dip Meter presente su questo stesso sito. Visitate la pagina relativa per ricavare anche il circuito stampato. Ho apportato delle semplici modifiche nel montaggio dei componenti: ho eliminato i componenti utili a gestire lo strumento, che vede al suo posto, un semplice led la cui accensione comunica la corretta oscillazione del circuito; ho sostituito il condensatore variabile con uno fisso CA del valore di 100 pF ( che contribuisce a semplificare i calcoli nel caso in cui si facciano manualmente ). Non dimenticare di saldare del filo a mo’ di ponticello per connettere l’emittore di Q2 con le resistenza R7.
L’analisi tecnica del circuito si completa rapidamente: l’induttanza in prova si collega alla morsettiera a sua volta saldata con cortissimi fili allo stampato. Attraverso la specifica presa RCA si invia il segnale dell’oscillatore ad un frequenzimetro. Se non possedete tale strumento non scoraggiatevi: su un cilindro di pvc per canaline per impianti elettrici avvolgere circa 9 spire di filo di rame di doppino telefonico. In tal modo, e se tutti i componenti hanno il valore indicato, il circuito oscillerà su 9-10 MHz: accendete il vostro ricevitore a copertura continua e “ inseguire “ il segnale: lo troverete sotto forma di una portante robusta che scomparirà allorquando toccherete con un dito l’ induttanza in prova: ricordate l’effetto dip del Grid Dip Meter?A questo punto prendere nota del valore della frequenza e convertirlo in MHz: se per esempio si leggerà 10515 kHz il valore da prendere in considerazione sarà 10,5. Approfitto per sottolineare che gli altri parametri in gioco, cioè la capacità e l’induttanza si esprimeranno, rispettivamente, in pF ( picofarad ) e µH ( micro henry ).
Applicando la formula inversa della ( 1 )

        25300
F = √--------- = (1)
         L * C


        25300
L = √--------- = (2)
         F * C

Otterremo il valore dell’induttanza espressa in µH. Nel caso specifico, inserendo al posto delle lettere il corrispondente valore numerico, leggeremo il valore di 4,91 µH.


             25300
L = √ -------------- = 4,91 µH
           10,5 * 100

In questo calcolo occorrerà contemplare anche le capacità parassite presenti in tutti i circuti di questo tipo per cui il valore finale dell’induttanza letta non sarà quello preciso ma abbastanza vicino a quello reale: non si puo’ avere tutto nella vita…
INTERNO
Foto 1
ESTERNO
Foto 2


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